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giovedì 10 agosto 2017

La notte del 10 agosto è forse quella più attesa dell'anno: è la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti. La tradizione vuole che la pioggia di stelle cadenti siano le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio, che si aggirano per sempre nei cieli, scendendo sulla Terra solo il giorno in cui Lorenzo morì. Si crea così una magica atmosfera in cui si crede alla possibilità che i propri desideri si possano avverare...

Ma "10 agosto" è anche il titolo della poesia più famosa di Giovanni Pascoli, che parla della morte del padre Ruggero, ucciso 150 anni fa mentre tornava a casa...


San Lorenzo, io lo so perchè tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde* e cade, perchè si gran pianto              *brucia
nel concavo* cielo sfavilla.                        *il cielo visto dalla Terra sembra una grande                                                                                                                                    volta

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini*;                       *cespugli spinosi
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.           (la rondine era per i suoi piccoli l'unica fonte di sostentamento,                                                                                                          così come il padre Ruggero per la sua famiglia)

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano*;           *il cielo è lontano, indifferente al dramma
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo* tornava al suo nido*:                *suo padre/*a casa sua
l'uccisero; disse: Perdono*;                             *perdonò i suoi assassini       
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono.    (per le sue due figliolette)

Ora là, nella casa romita*,               *solitaria
lo aspettano, aspettano* invano;      *il verbo è ripetuto due volte per dare l'idea dell'angoscia
egli immobile, attonito*, addita        *stupito di tanta malvagità
le bambole al cielo lontano*.            *il cielo lontano è Dio, che guarda dall'alto indifferente

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale.
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male*!      *la Terra è un oscuro frammento nella vastità dell'universo,                                                                                                                         dominato dal Male

Giovanni Pascoli

Commento:Questa poesia fu pubblicata nel 1896; rievoca uno dei fatti più dolorosi della vita di Pascoli, la morte violenta del padre. Il giorno di San Lorenzo, 10 agosto, Ruggero Pascoli venne assassinato a colpi di fucile da ignoti mentre stava tornando a casa sul suo calesse.
Attraverso la poesia Pascoli vuole trasmettere la sua tristezza per la mancanza del padre assassinato e lo mette a confronto con una rondine abbattuta che ha nel becco il cibo per i suoi rondinini; il padre portava a casa le bambole alle figlie e il suo assassinio è la dimostrazione che l'ingiustizia e il male prevalgono sulla Terra.

mercoledì 9 agosto 2017

Le nuove tecnologie ci rendono stupidi?



Da tanto tempo utilizzo le "nuove" tecnologie a scuola e nella vita quotidiana, ma questo libro mi ha incuriosito e questa estate l'ho letto: è abbastanza inquietante e credo vada letto da tutti coloro che hanno a cuore l'educazione e il futuro dei nostri ragazzi. 
Sono una docente, e anche, soprattutto, una mamma e una nonna, quindi i temi trattati mi riguardano molto da vicino, e alcuni brani del libro mi hanno particolarmente colpita. Quindi li trascrivo qui,  sperando di incuriosire qualcuno e spingerlo ad approfondire le proprie conoscenze. Dico subito che l'autore è si uno scienziato, ma il linguaggio usato non è specifico e quindi la lettura è facile e divertente.
Continuerò ovviamente ad utilizzare i vari devices e internet, e continuerò a farlo nell'ottica di trasmettere nei ragazzi che mi competono l'idea di utilizzo consapevole e pertinente.

Dalla Premessa:...Mentre il consumo di alcol, nicotina e persino droghe leggere e pesanti ha fatto registrare una diminuzione, la dipendenza da computer e internet sta aumentando drammaticamente.
...i neuroscienziati riscontrano tra i giovani adulti un aumento dei disturbi della memoria, dell'attenzione e della concentrazione, oltre ad appiattimento emotivo e generale ottusità.
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Dalla Introduzione: Google ci rende stupidi? E' il titolo di un saggio critico sui media del  giornalista ed esperto di internet americano Nicholas Carr.
...Secondo la moderna ricerca neuroscientifica l'utilizzo dei media digitali solleva preoccupazioni di portata generale. Il cervello muta in continuazione, di conseguenza il contatto quotidiano con i mezzi di comunicazione digitali non può restare privo di effetti sugli utenti.
I media digitali- computer, smartphone, console di gioco e televisione- cambiano la nostra vita.
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Da Capitolo 9: Nativi digitali:mito e realtà.
...Il termine è stato coniato dal pedagogo e giornalista americano Marc Prensky, che lo utilizzò più di dieci anni fa in due saggi, e si riferisce alla generazione nata dopo il 1980, ovvero quando i computer e internet erano entrati ormai a far parte della vita quotidiana. Nel 2010 questa generazione ha raggiunto i 20-30 anni e sono quindi chiamati anche "generazione del millennio"...
...Il concetto di nativo digitale si riallaccia alla definizione di native speaker (madrelingua) e si riferisce al fatto che la lingua madre si impara e si padroneggia in maniera diversa rispetto a una lingua straniera. Nella lingua madre si pensa e si sogna...ciascuno è parte della propria cultura e non è più in grado di cancellare (nel parlare come nel pensare) il proprio accento. Poichè ogni individuo cresce in una comunità linguistica, ciascuno ha una lingua madre. I nativi digitali hanno la stessa caratteristica: la loro patria è il mondo digitale della moderna tecnologia informatica.
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Il tipico nativo digitale è sempre on-line; è perennemente in contatto con amici e parenti attraverso e-mail, sms, o social network, ascolta musica per diverse ore al giorno e continua a fare tutto questo anche la sera davanti alla tv....
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Sulla base degli studi neuroscientifici e in particolare delle ricerche sulla neuroplasticità e l'evoluzione del cervello...lo stile di vita di un nativo digitale non può non avere conseguenze.
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Conclusione: ...chi crede che si tratti di una generazione di bambini prodigio digitali si sbaglia.
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Dal Capitolo 10: Multitasking: attenzione disturbata.
Secondo uno studio americano, l'individuo moderno interrompe il proprio lavoro ogni 11 minuti.
Il cellulare suona e vibra in tasca; e-mail e messaggini sono annunciati da brevi squilli e, qualunque cosa la persona stia facendo, naturalmente ricevono subito risposta. La nostra vita nell'epoca digitale si definisce soprattutto dal fatto che facciamo sempre più cose nello stesso momento: navighiamo in rete, ascoltiamo musica, scriviamo sms sul cellulare e nel frattempo leggiamo un articolo sul giornale. La televisione è accesa in sottofondo e, come se non bastasse, poi si mette a suonare anche il telefono fisso.
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Conclusione: Numerosi test dimostrano che chi utilizza contemporaneamente diversi media digitali presenta problemi rispetto al controllo della propria mente. In relazione a tutte le attività mentali necessarie per il multitasking, i multitasker ottengono risultati peggiori dei non multitasker.
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Spero vivamente di aver scatenato qualche perplessità e dunque la volontà di saperne di più. Io stessa ho acquistato il libro dopo aver ascoltato un formatore di cui non ho avuto una buona impressione. Insomma, si può e si deve ampliare le proprie conoscenze anche partendo da critiche e idee discordanti o contrastanti. Poi in tutta coscienza si decide...